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mercoledì 28 gennaio 2015

I sogni dei Manager







Il Dipendente Riluttante ha ricevuto questa mail e non può che essere perplesso.


Disponibile (ma ancora per poco tempo) il Report Esclusivo “5 Segreti per Stare Bene e Gestire al meglio il Business” di Alessandro Ferrari, per te che sei in cammino verso il successo.
Scopri adesso i segreti dei leader più straordinari e dei manager più ammirati.Ecco i contenuti dei 5 moduli che compongono L’esclusivo report in omaggio per te:
1- Leader, Manager e imprenditori del III millennio Dove spiego la differenza tra le tre classi, introduco le difficoltà e le opportunità di questo periodo, accenno ad alcuni personaggi importanti come Steve Jobs, Adriano Olivetti, Guglielmo Marconi uomini che si sono distinti per essere non solo manager e leader.
2- L’incoerenza è il tuo primo nemico Obiettivi, mission e vision. Se non vanno in accordo con il tuo spirito non ti permetteranno di raggiungere il tuo fine. Quindi ecco una lezione per apprenderne i segreti e il funzionamento.
3- Rapporti con gli altri Capacità di motivare, capacità di negoziare, capacità di sognare e di trasmettere la propria vision, capacità di trascendere. Hai queste qualità? Questa lezione è stata studiata appositamente per portarti a riflettere sull’importanza di relazionarti con gli altri.


Di fatto nel mondo dell'azienda vengono promossi corsi di formazione per trattare questi temi, ma dopo, come abbiamo visto nel mondo reale accade tutto il contrario


1- Manager e leader in azienda


2- Capacità di individuare gli obiettivi con strategie elaborate


3- Capacità di motivazione, capacità di sognare, capacità di negoziare


Veramente desolante la completa incapacità di guardare la realtà che regna incontrastata in azienda!

giovedì 22 gennaio 2015

La valutazione delle prestazioni del collaboratore







Da diversi anni (e dopo ripetuti test di insoddisfazione dei collaboratori) è stato introdotto un colloquio Responsabile-Collaboratore con lo scopo di valutare da un lato, comportamenti abituali del collaboratore circa l’autonomia decisionale, le competenze del ruolo, relazioni e collaborazione con i colleghi.  Dall’altro lato il colloquio offre la possibilità di evidenziare aspetti della relazione con il Responsabile, aspettative sul medio periodo, la percezione dell’azienda da parte del collaboratore.

Tra gli scopi della valutazione c’è quello di evitare equivoci dove “io collaboratore sono convinto di fare del mio meglio ed offrire un contributo elevato all’azienda” mentre “io Superiore sono invece insoddisfatto del tuo lavoro”.
Le aziende, sempre pronte a interrogare i collaboratori e a raccogliere i preziosi suggerimenti, dimostrano una inspiegabile difficoltà di fronte ai cambiamenti. Il primo anno ho affrontato la valutazione come momento di fiducioso confronto al quale non sono seguiti cambiamenti tangibili. Il secondo hanno è stato modificato il modulo della valutazione, rendendo impossibile un confronto con l’anno precedente. Ma ho ugualmente compilato la mia auto valutazione in attesa del confronto con il mio responsabile. Ancora nessun cambiamento. Al terzo anno ho alzato i toni, ho cercato lo scontro con aspre critiche. Nessun interesse per quanto dichiarato. Dal quarto al sesto anno, nonostante i frequenti aggiornamenti sul modulo, ho “copiato&incollato” lo stesso testo pro-aziendalista: se le aspre critiche non avevano funzionato, tanto valeva lasciarli crogiolare tranquilli, nel loro brodo aziendalese.
Nell’annuale compilazione dell’auto valutazione delle mie prestazioni, liberamente ispirata a Matrix, ecco a voi la possibilità di scegliere Pillola BLU  o Pillola ROSSA! Scegliendo la pillola blu si continua a vivere da addormentati nell’illusorio mondo aziendale, mentre  scegliendo la pillola rossa ci si incammina verso la consapevolezza della realtà.

LA MIA POSIZIONE: RUOLO ATTUALE, ASPETTATIVE FUTURE                                                                                  
Pillola BLU: Nel mio ruolo mi trovo bene, con il passare del tempo mantengo le mie competenze e consolido la conoscenza dei processi aziendali. Mi appassionano le sfide e i progetti che mi vengono assegnati e spero di poter lavorare con  crescente autonomia.
Pillola ROSSA: Nel mio ruolo mi trovo ""fermo"".  Con il passare del tempo non ho aumentato le mie competenze specifiche e non mi sono concesse formazioni o corsi di aggiornamento. I compiti che mi vengono affidati sono programmati e gestiti da manager che non conoscono la mia materia e il mio campo d’azione, creando notevole disagio nel portare a termine le consegne in tempi  accettabili. Non sono a conoscenza delle attività che mi riguardano sul medio-lungo periodo, i progetti e i compiti da svolgere arrivano alla mia scrivania in perenne ritardo, rendendo immotivatamente stressante la quotidianità.                                                                            
LA SQUADRA DI LAVORO: RELAZIONI TRA COLLEGHI, AFFIATAMENTO DEL GRUPPO                                    
Pillola BLU: Con i colleghi mi trovo bene. C’è un buon affiatamento, tutti sono collaborativi, lo scambio di informazioni è facile, c’è fiducia reciproca.
Pillola ROSSA:  Con i colleghi non c’è rapporto. Ognuno coltiva il suo piccolo orticello, sperando di rendersi indispensabile in azienda. A seconda della corrente si viene tirati da una parte o dall’altra, in un perenne conflitto tutti-contro-tutti. Ognuno cerca di emergere come può, a discapito degli altri. Non mi considero parte di una squadra, non sono a conoscenza delle attività dei colleghi, non c’è scambio di informazioni, se qualcuno è assente il suo lavoro non viene portato avanti da nessuno.
IL MIO RESPONSABILE: RELAZIONE INTERPERSONALE, ASPETTATIVE                                                   
Pillola BLU: Il mio responsabile è disponibile all’ascolto e al confronto. Interviene  se richiesto o interpellato. Si assume la responsabilità del mio operato e dell’operato del team, in caso di problemi.
Pillola ROSSA:  Il mio responsabile è disponibile all’ascolto e al confronto, anche se le decisioni vengono prese a livello strategico dalla Direzione e per questo non sono negoziabili. Le attività e i progetti sembrano non dipendere direttamente da lui, ma da altri manager. Questo rende il ns lavoro in balia di eventi e tendenze, senza una programmazione lungimirante.
“L’esistenza ci vuole bene, ci offre sempre una possibilità di cambiamento, ma sta a noi saperla cogliere e sfruttarla. A quel punto bisogna scegliere tra la possibilità di proseguire nella vita ordinaria, meccanica, fatta di regole; oppure decidiamo di metterci in discussione con il rischio di perdere tutto.”
Pilla Blu o Pillola Rossa?
Blu anche quest’anno.

Cordialmente scoraggiata
La Dipendente Recalcitrante

mercoledì 7 gennaio 2015

Colleghi contro





In tema di part time, ho trovato alcune testimonianze in rete e mi ha colpito particolarmente questa, presa da questo post.

Salve, anche io lavoro in banca e prima di rientrare dopo molte insistenze ho ottenuto il part time e sono stata assegnata all’unica filiale disponibile. Quello che mi amareggia è che i colleghi il direttore in primis fanno continue pressioni perchè io rinunci al part time e lasci la bimba che ha 17 mesi fino alle 17.00 all’asilo aziendale visto che è aperto anche la sera. Prima hanno provato col personale a farmi trasferire non riuscendoci mi hanno detto che se voglio rimanere lì visto che mi fa comodo perchè sono vicina all’asilo devo acconsentire al full time altrimenti visto che il lavoro è aumentato si faranno mandare un’altra persona e a me chissà dove mi mandano. In tutta questa situazione i colleghi sono quelli che mi mettono più bastoni tra le ruote. E' normale tutto ciò?

Purtroppo la mentalità aziendale corrente è così invasiva che chi non si adegua alla dedizione totale viene messo ai margini dai propri colleghi prima ancora che dai superiori: per questo occorre mimetizzarsi, nascondere parte di se, fingere....purtroppo per una mamma con bimbi piccoli questo non è possibile e non è neanche giusto.