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giovedì 20 febbraio 2014

I Mastini della Guerra



Ricevo da un lettore e pubblico con piacere

Caro Dipendente Riluttante,
ti leggo spesso con interesse e ora ho deciso di scriverti per dare a quanti si affacciano nel mondo del lavoro alcuni consigli, basati sulle esperienze che ho vissuto nella mia travagliata esperienza in tante aziende. Proprio in base a queste esperienze, penso che un giovane e speranzoso laureato che cercasse in questi perigliosi frangenti economici un posto sicuro in un’azienda italiana con l'aspirazione a una luminosa carriera, dovrebbe seguire il seguente piano d'azione, che però nessun "esperto" di sviluppo professionale si sognerebbe mai di suggerire.

Partendo dal presupposto che il gioco di squadra è un dogma e un mantra costantemente ripetuto in azienda, fino a farlo diventare una litania liturgica, già durante i colloqui di selezione, il giovane non deve mai stancarsi di sottolineare quante e quali volte egli si sia messo in luce in tale mirabile arte.
Successivamente, però, ad assunzione avvenuta è necessario che il nostro. avventuroso ed istrionico amico, pur ripetendo la litania ogniqualvolta se ne presenti la necessità, si comporti in tutt’altra maniera.
Qui di seguito il giusto percorso in pochi ma chiari passi.
 
1)    Scegliere la vittima.
Adocchiare un proprio sottoposto (od un proprio pari o, meglio ancora, un timido superiore) da tenere d’occhio e studiare nelle sue reazioni emotive per circa 1 o 2 settimane.
 
2)    Organizzare l’imboscata.
Successivamente, con un pretesto qualsiasi, legato al lavoro o ad un altro qualsiasi frangente, in un momento in cui si ritiene la vittima più psicologicamente attaccabile, effettuare a voce alta un’esternazione aggressiva (una critica ad un programma che non si riesce a mantenere, ad un preventivo che non si riesce a rispettare, ad un prodotto qualitativamente scadente). Non importa se la vittima è in parte o in toto responsabile del problema: la cosa importante è esternare a voce alta ed in pubblico con la convinzione che la colpa sia del malcapitato obiettivo dell'esternazione. Meglio sarà se questa esternazione verrà fatta con toni aggressivi che non si userebbero neanche col peggior nemico, figuriamoci se con un cosiddetto "compagno di squadra" con cui si condividono allegre, fantasiose e costose iniziative di "team building".
 
Fatto ciò, in men che non si dica si spargerà in azienda la voce che il nostro eroe si che ha le palle, lui si che si fa rispettare e che è un gran stronzo o, parafrasando Fantozzi, un gran TEST DI CAZZ: ecco, questa è la cosa più bella ed il titolo più apprezzato a cui il nostro amico potrebbe ambire.
Se ripeterà altre volte l'operazione, magari anche verso altre vittime, sicuramente verrà notato dall'alta dirigenza e verrà preso sotto l’ala protettrice di qualche capo funzione che ha bisogno, nelle riunioni comandate, di difendere le proprie inefficienze e scardinare il gioco di squadra senza portarsi dentro altro lavoro. E questo sarà un percorso professionale di sicuro successo: altro che lauree, altro che master e preparazioni, altro che competenze; una sola grande qualità: fare il mastino ed abbaiare a comando nelle riunioni tra funzioni, non importa se a ragione o torto. Il tuo capo con un semplice cenno del capo ti farà sapere quando la tua professionalità è richiesta e tu…via come Melampo (il cane di Pinocchio) che abbaia per far scappare la volpe dal pollaio.
 
Una figura di tal fatta sarà ammirata da tutti i dirigenti, avrà una luminosissima carriera e ben presto potrà richiedere anche aumenti di stipendio e benefit sicuramente meritati.
D’altronde, chi negherebbe qualcosa ad un Mastino della Guerra?
 
Un abbaiante saluto
 
                                                        Il Dipendente Disilluso

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. io quale titolare "pero' di piccola azienda" se un mio dipendente critica ad alta voce un suo collega ...NON farà' mai carriera anzi.....
    Poi se succede nelle grosse aziende e' un peccato....forze sprecate nel leccare il culo anziché' dimostrare sul campo di saper fare il proprio...criticando il collega!!

    io vedo solitamente chi lavora bene o male ....ma ti guardo lavorare mentre....sono in altra postazione di lavoro.....non dietro alle tue spalle ma a 10 metri...

    Da me chi viene in ufficio a criticare gli altri ha vita breve!

    operosi saluti

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    1. Mi fa piacere sentire che un imprenditore adotta questa tattica: forse sarebbe l'unico modo per ottenere davvero il gioco di squadra, come diceva Velasco.

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