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giovedì 24 ottobre 2013

Agenzie di selezione

 

 
Il fantastico mondo dell’azienda tende a inglobare nelle sue assurdità ogni contesto della vita reale e, anche se fortunatamente esistono degli ambienti e delle zone di resistenza (e questo blog vuole essere uno di questi), di fatto perlomeno quello che ruota direttamente intorno all’azienda ne condivide le isterie, le assurdità e soprattutto la assoluta mancanza di sostanza che sta dietro alla maggior parte delle iniziative, mentre quelle poche che ne hanno un po’ vengono gonfiate artificialmente con operazioni di marketing, frasi a effetto e acronimi fantasiosi.

Uno di questi casi è quello delle agenzie di selezione, che invece di fare il loro lavoro cercando di sforzarsi per trovare metodi di valutazione dei possibili candidati per una posizione che abbiano lo scopo di stimare le loro competenze, abilità e aspirazioni, si basano di solito sulle assonanze e su nebulose valutazioni psicoattitudinali o legate agli atteggiamenti esteriori o alle situazioni esterne alla sfera professionale.
Se, ad esempio, un candidato ha iniziato a lavorare come impiegato ufficio acquisti presso un’azienda di motori elettrici verrà sempre selezionato per posti per ufficio acquisti in aziende di comparti molto vicini, anche se le sue aspirazioni sono altre e magari anche se sarebbe un eccellente addetto stampa ad esempio. 

Di fatto perciò se vuole cambiare mansione l’unica cosa sensata sarebbe inventarsi esperienze fasulle, o fare come il nemico (ooops come l’azienda volevo dire) e gonfiare e abbellire tutto il suo curriculum: purtroppo la maggior parte delle persone ha degli scrupoli nel fare ciò e perciò il confronto è impari.

 



2 commenti:

  1. vogliamo parlare degli addetti al "recruitment" interni all'azienda? Quelli che, sulla base di una laurea umanistica, possono decidere o meno se tu, ignegnere elettronico o meccanico, sei abbastanza bravo nel tuo lavoro?

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  2. E' vero, già quelle figure sono davvero inconcludenti, ma quelli delle agenzie raggiungono davvero l'apice della supponenza e inutilità.

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