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mercoledì 10 aprile 2013

Come è cominciato tutto





Sono un dipendente d'azienda, laureato e di livello medio alto e ho avuto la fortuna di laurearmi in anni in cui era abbastanza semplice essere assunti in aziende private, e anche passare velocemente a un contratto a tempo indeterminato.

Come tanti ragazzi che escono dal mondo dell'università, non avevo ben chiaro cosa fosse il mondo del lavoro e anche a causa di una laurea "generalista" che porta poco alla specializzazione, per la tendenza a voler tenere la "mente aperta" e poter entrare in ambiti molto diversi, è capitato che il mondo del lavoro decidesse per me quale sarebbe stata la mia strada. La migliore occasione che mi è capitata ha praticamente indirizzato il mio percorso lavorativo in una certa direzione che è poi difficile, soprattutto in Italia, riuscire a modificare.

Questa strada per me, come per tanti altri miei colleghi, è consistita nel ricoprire ruoli in aziende manifatturiere metalmeccaniche e nel tempo sono solamente riuscito a cambiare settore, rispetto a quello iniziale, e a modificare un pò il ruolo lavorativo.
Negli anni mi sono reso conto di come la mia indole e le mie aspirazioni professionali si coniugassero molto male con le qualità e con il tipo di ruoli che vengono richiesti in questo tipo di aziende e ciò mi ha portato a innumerevoli scontri interni coi miei responsabili o con colleghi. Del resto, più si va avanti e più, soprattutto in Italia, diventa difficile cambiare, perchè si continua a essere identificati più con gli ambiti in cui si è operato in passato, piuttosto che sulle caratteristiche personali, sulle competenze e sulle predisposizioni.

Io continuerò a cercare di modificare il mio percorso, perchè le mie ultime esperienze e la mia formazione mi spingerebbero sempre più in contesti diversi, ma contemporaneamente negli ultimi tempi, come per una sorta di autodifesa, ho cominciato a riflettere sulle modalità del lavoro in questo tipo di aziende e pescando in anni di esperienza ho individuato innumerevoli assurdità, tante strane abitudini e mille incongruenze che alla fine ho deciso di raccontare in questo blog e sfogare così la mia crescente incompatibilità.

Non potevo sopportare più il regime dominante, non posso cambiarlo, non riesco a fuggire e allora ho deciso di fare l'unica cosa che potevo.
Diventare un dissidente.

2 commenti:

  1. Ciao,

    Anche io sto pensando di scrivere un blog come il tuo.
    io vivo all' estero e ti assicuro che anche qui, per me, a 36 anni, e' difficilissimo cambiare professione. Io odio il lavoro di ufficio e vorrei qualcosa di manuale. Vedo muratori qui in inghilterra che guadagnano 200 e piu' sterline al giorno lavorando a volte solo 5 ore al giorno.
    Anche qui abbiamo gli aumenti bloccati, niente training, non c'e' un soldo. Vorrei dirti di non aspettari il paradiso fuori. Il lavoro di ufficio fa schifo ovunque.

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    1. Benissimo: credo che più si scriva su queste assurdità e meglio è.
      Da quello che sento dire e che mi è stato raccontato da colleghi che lavorano per la consociata in UK, là perlomeno è più veloce cambiare azienda a qualsiasi età.

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